INDAGINI TECNICHE PRELIMINARI 2

Alle indagini diagnostiche, è seguita una campagna diagnostica avente lo scopo di effettuare dei rilievi e di valutare le caratteristiche meccaniche e lo stato di conservazione della struttura e dei materiali.
L’attività è cominciata con il rilievo del manufatto e un’analisi stratigrafica preliminare della parte in elevato. Quindi le indagini diagnostiche effettuate hanno valutato le caratteristiche meccaniche degli elementi lapidei e della malta. Sono state eseguite prove sclerometriche, accompagnate da prove soniche e videoendoscopie e di valutazione dello stato di conservazione della struttura e dei materiali.

Al fine di valutare se nel manufatto in esame fosse in atto un dissesto, è stato installato un sistema di monitoraggio composto da tre basi deformometriche in corrispondenza di altrettante lesioni.
Le indagini diagnostiche effettuate sul manufatto alla fine del 2008 ed il monitoraggio strutturale successivo hanno fornito le indicazioni per la definizione del progetto di consolidamento strutturale, l’intervento di tipo conservativo sulle superfici e su tutti quegli elementi connessi alle lavorazioni che in questo sito venivano praticate (vasche, depositi…).

La campagna diagnostica aveva evidenziato per la parte alta della fornace un elevato problema di dissesto statico. In particolare il prospetto nord del corpo più antico della fornace (quello col grande fornice in mattoni, corpo A) presentava un marcato spanciamento nella porzione di muratura al di sopra del fornice stesso, notevoli mancanze in prossimità dell’angolo sinistro della stessa dovuti ad infiltrazioni d’acqua dalla copertura. Si registrava, inoltre, uno scollamento tra questa fornace e quella ad essa accostata e di epoca più recente (corpo B).

Per ovviare a questo stato di degrado e per poter allo stesso tempo essere rispettosi del manufatto e delle sue tracce, si è deciso di optare per una cerchiatura “a cavi di acciaio” su più livelli. In questo modo l’intervento di consolidamento risulta efficace ma, allo stesso tempo, anche poco invasivo. Anche per tutti gli altri trattamenti di restauro che si sono eseguiti sulle murature si è cercato di agire con la medesima filosofia: ridurre al minimo l’intervento cercando materiali e tecniche compatibili con quelli esistenti e, nello stesso tempo, però, rendere leggibile la struttura in tutte le sue stratificazioni.

Considerata, la perdita di forma della porzione muraria posta a nord coinvolta nel ribaltamento, l’inserimento di semplici catene metalliche non è stato giudicato sufficiente a contrastare il cinematismo e, per tale motivo, si è optato per la posa in opera di una fasciatura su tre livelli della fornace attraverso un sistema a tiranti e contraffissi, utilizzando, come già detto, cavi di acciaio.
Tale sistema ha presentato il vantaggio di esercitare l’azione di contrasto in modo distribuito su tutta la parete e, grazie alla presenza di contraffissi, di esercitare in maniera maggiormente efficace la spinta proprio nelle zone centrali soggette allo spanciamento. Questa innovativa cerchiatura coinvolge i quattro lati della fornace; il raccordo in corrispondenza dei cantonali è garantito da opportune piastre metalliche in grado di creare un invito per i cavi metallici ed evitare che questi possano danneggiare la muratura. La messa in tiro di questo sistema di cerchiatura è realizzata tramite tenditori posti all’interno dei cavi metallici.

In sintesi il sistema di consolidamento adottato consiste nell’inserimento di tre cerchiature orizzontali a cavo di acciaio nella parte alta della fornace più antica (corpo A), nella posa di due catene di ancoraggio tra le due fornaci (corpo A e corpo B) e di limitate integrazioni murarie , con materiale compatibile, laddove necessario, con operazioni di “scuci-cuci” in particolare in prossimità dell’angolo nord-est del prospetto nord della fornace (corpo A). Tutti gli altri elementi metallici presenti (cerchiature del camino e catene di ancoraggio delle murature) sono stati mantenuti e trattati opportunamente contro l’ossidazione.

Riflessioni a margine dell’esperienza:
La soluzione adottata ricalca il funzionamento dell’impiego di travi con contraffissi per il consolidamento delle travi lignee ma, in questo caso, è stata adattata e studiata appositamente per l’intervento sulla muratura. Tale sistema presenta il vantaggio, rispetto al semplice impiego di catene metalliche, di esercitare l’azione di ritegno in modo distribuito su tutta la parete e, grazie alla presenza dei contraffissi, di operare in maniera più efficace con l’azione di contrasto proprio nelle zone centrali della muratura dove si stava verificando lo spanciamento.
Questo sistema innovativo risulta essere più efficace dei sistemi tradizionali e nello stesso tempo è anche ottimo dal punto di vista del rispetto dell’autenticità e della lettura dei segni. Il rispetto dell’autenticità è assicurato in quanto gli elementi aggiunti denunciano in maniera palese la loro modernità sia per il materiale usato, acciaio, che per la forma stessa della cerchiatura. E’ un sistema, però, che reinterpreta in chiave contemporanea, un principio già adottato in epoca storica: quello di intervenire su strutture come le fornaci, soggetti a notevoli stress termici , con cerchiature.
Il minimo impatto visivo che questo sistema comporta fa sì che, a seconda della luce, esso risulti appena percettibile lasciando però indisturbata la visione della muratura sottostante.
A questo risultato si è giunti dopo un lungo lavoro di ricerca, condotto anche con la collaborazione della Facoltà di Ingegneria di Genova (prof. S.Lagomarsino), cercando di rispettare le istanze della committenza ma anche quelle della salvaguardia del bene e dei suoi segni materiali e cercando anche tra le diverse soluzioni proposte quella che, pur essendo la più innovativa dal punto di vista della tecnica, era comunque la più rispettosa della tradizione e forse anche una tra le meno costose.
In questo caso si può dire che la sicurezza strutturale sia stata applicata all’edilizia storica con filtro critico, con strumenti adeguati di valutazione e con l’accompagnamento di una ricerca mirata.

Per saperne di più:
Associazione culturale “F.B.C.- Fornace Bianchi Cogoleto”, Comune di Cogoleto (GE)
Video-intervista del 20 maggio 2011 Rai3 Liguria, “Buongiorno Regione
D.Pittaluga, “Da una lettura dei cantieri del passato: Innovazione, sperimentazione e…”, in G. Biscontin, G.Driussi (a cura di), “Governare l’innovazione. Processi, strutture, materiali e tecnologie tra passato e futuro”, Atti del convegno di studi “Scienza e Beni Culturali”, Bressanone 2011, ed. Arcadia Ricerche, Venezia, 2011, pp. 72-83.